Reverse logistics TML

Logistica inversa. Il miglior attacco è la difesa

REINTRODURRE EFFICIENTEMENTE LE MERCI NELLA SUPPLY CHAIN

Un vecchio modo di dire, tipico dell’ambiente calcistico, sostiene che il miglior attacco sia la difesa. In verità, per essere davvero competitiva, ogni squadra dovrebbe essere completa in entrambi i reparti, difesa e attacco. La squadra che si concentra prevalentemente su un reparto, escludendone l’altro dalla propria strategia di gioco, è destinata a compromettere la propria stagione.

Analogamente, quelle aziende che si concentrano prevalentemente sulla forward logistics, escludendo dalla propria strategia la reverse logistics, sono destinate a lasciare sul mercato molti profitti.

La complessità del settore logistico sta crescendo anche al crescere della logistica e-commerce. L’incremento delle transazioni online ha di fatto determinato un incremento nelle quantità di merci restituite al mittente.

Numeri alla mano – almeno per il settore della logistica fashion – sembrerebbe rientrare al produttore oltre il 40% dei capi di abbigliamento distribuiti. E’ evidente che ci si trova di fronte a volumi che ostacolano il raggiungimento di quelle efficienze gestionali tanto care a qualsiasi logistic manager.

Con l’ausilio di alcuni nostri clienti abbiamo avviato un processo di valorizzazione della logistica di ritorno, effettuato a partire da analisi congiunte, durante le quali sarebbe emerso che la gestione inappropriata delle merci di rientro può rappresentare una fetta consistente di spesa, superiore in alcuni casi al 10% dell’intera struttura dei costi aziendali.

Alcune delle cause più evidenti:

  • errori nelle quantità movimentate e ritardi nelle consegne;
  • inadeguatezza della documentazione prodotta a supporto delle fasi di movimentazione merce;
  • deterioramenti in magazzino, alla consegna o durante le fasi trasporto – spesso anche in presenza di trasporti dedicati;
  • prodotti danneggiati, a causa di imballaggi inadeguati o per inosservanza delle procedure di controllo qualità delle merci;

Per evitare la replicazione di tali scenari e scongiurare il rischio che si concretizzino in inefficienze aziendali sistematiche, diventa fondamentale razionalizzare tempestivamente tutte le procedure connesse al processo di reverse logistics.

Scoprire ed isolare eventuali punti critici nelle operazioni di ritorno delle merci è il primo passo per garantire una soluzione al problema. Un’analisi preliminare che stimolerà i cambiamenti e la ricerca di nuove efficienze operative:

  • domanda e offerta di merci sono in equilibrio?
  • i tempi di consegna e di ritiro sono sempre rispettati?
  • il momento di spedizione è quello corretto?
  • le dimensioni dei magazzini aziendali – in caso di logistica in house – sono adeguate?
  • gli imballaggi sono sempre appropriati?

Una risposta puntuale a questi ed altri quesiti apporterà concreti miglioramenti nelle prestazioni, sia che si tratti di una struttura organizzativa complessa, sia di una più contenuta realtà imprenditoriale.

In conclusione, reintrodurre efficientemente le merci nella supply chain – anche grazie ad adeguati interventi di re-imballaggio dei prodotti, ricondizionamento dei capi, aggiornamento degli inventari, riqualificazione delle infrastrutture, ecc – determinerà una massimizzazione del profitto aziendale e un sensibile contenimento dei costi.

Ciclologistica: nuove forme di sostenibilità

 

CYCLE-LOGISTIC E’ LA NUOVA FRONTIERA DELLA SUPPLY CHAIN SOSTENIBILE

La logistica a pedali si sta imponendo come un fenomeno in via di rapida diffusione in un numero sempre crescente di metropoli, e promette consistenti margini di risparmio sul carburante e l’accesso a un nutrito bacino di nuovi posti di lavoro.

L’introduzione delle zone a traffico limitato nelle grandi città italiane ha rappresentato un’ardua sfida per il mondo della logistica, che si è trovato a fronteggiare l’esigenza di gestire la movimentazione di carichi anche voluminosi di merci, senza poter più contare sul supporto di grandi automezzi per i trasporti urbani.

La risposta offerta dalla ciclologistica è stata puntuale, e ha trovato un’accoglienza immediatamente favorevole da parte degli addetti ai lavori: si è concluso solo pochi mesi fa il progetto Pro-E-Bike, organizzato dal consorzio Poliedra del Politecnico di Milano allo scopo di promuovere l’utilizzo di biciclette e scooter elettrici e a pedalata assistita per la consegna dei prodotti e per il trasporto passeggeri.

Un’indagine condotta dalla società di consulenza TRT-Trasporti e Territorio ha dimostrato che il 51% dei trasporti interurbani effettuati in auto e furgone potrebbe essere svolto con le biciclette (soprattutto per quanto riguarda la logistica dell’ultimo miglio), a tutto vantaggio non solo di una netta riduzione dei costi di trasporto e delle emissioni inquinanti legate all’uso di automezzi ingombranti, ma anche di una maggiore efficienza e puntualità delle consegne.

Logistica e Digital Transformation

RISULTATI ANCORA NON DEL TUTTO SODDISFACENTI?

La società di consulenza informatica statunitense PointSource ha pubblicato pochi mesi fa il rapporto “The State of the Mobile Experience”, che riporta l’esito di un’indagine sistematica che ha visto coinvolti 300 decision maker del settore finanziario, di quello assicurativo e del settore logistico.

Focalizzandosi sulla situazione del mercato logistico, i dati ricavati risultano eloquenti: solo un’azienda su 10 ritiene soddisfacente la versione mobile delle proprie piattaforme digitali.
La rivoluzione 2.0 ha indubbiamente toccato e trasformato anche il mondo della supply chain, ma spesso, evidentemente, con risultati insoddisfacenti, soprattutto per quanto riguarda la frontiera del mobile, che pure ha registrato una vera e propria moltiplicazione delle app specifiche dedicate ai servizi logistici: il 71% delle aziende del campione indagato utilizza una mobile app ad hoc, mentre l’81% ricorre a un sito web ottimizzato per il mobile per l’esecuzione di operazioni di inventario, tracciamento delle spedizioni, scansione dei codici a barre e aggiornamento dei percorsi per le consegne.

I dati rilevanti a fronte di questo quadro sono tre: solo un’azienda su 4 fa un uso quotidiano di questi strumenti; solo una su 10 se ne dichiara pienamente soddisfatta, ma il 91% del campione analizzato ha pianificato nuovi investimenti nel mobile per il 2016-2017, di cui l’86% con budget superiore ai 100mila dollari, e il 25% con budget superiore a 500 mila dollari.

TML si avvale da anni, per i propri servizi logistici, di un efficiente sistema informatico sviluppato su piattaforma SQL Server, che può adattarsi alle specifiche esigenze dei clienti e che utilizza i codici a barre per fugare gli errori tipicamente legati ad attività manuali.