I BIG DATA NELLA LOGISTICA
I BIG DATA NELLA LOGISTICA
Le caratteristiche dei Big Data e la loro diffusione
Nell’epoca della digital transformation il tema dell’impiego dei Big Data nell’apparato logistico e dell’apporto che possono fornire ai processi decisionali aziendali è sempre più rilevante. L’evoluzione delle tecnologie e l’aumento esponenziale delle fonti informative generano un volume massivo di informazioni: sistemi gestionali quali l’ERP, tecnologie di geolocalizzazione, social media o ancora portali web producono e mettono a disposizione una mole di dati dal vasto potenziale per l’efficienza della supply chain.
L’ampia raccolta di informazioni strutturate e non provenienti dai diversi canali aziendali o ad essa esterni si contraddistinguono per alcuni parametri. Nel 2001 un articolo Doug Laney di Meta Group ne individuava tre:
- Volume, per dimensione del dataset riconducibile alla grandezza di terabyte o petabyte
- Velocità, per le tempistiche rapide con cui vengono generati
- Varietà, per tipologia di dati in base a provenienza, formato, strutturazione
Oltre alle prime variabili, identificate come 3 V, successivamente sono state annoverate altre determinanti che concorrono a caratterizzare i flussi informativi, quali:
- Variabilità, per il valore mutevole dell’informazione in relazione al contesto di provenienza
- Viralità, per la velocità di produzione dei dati e di reazione ad essi
- Veridicità, per affidabilità dei dati
- Valore, per potenziale di apporto ai processi decisionali
Aurelio Ravarini dell’Università LIUC Carlo Cattaneo identifica i Big Data come un prodotto sociale e tecnologico generato da una parte dall’Internet of Everything, dato da Internet of Things e Internet of People, e dall’altra dagli strumenti di Analytics atti a sintetizzarli e interpretarli.
Per impiegare consapevolmente informazioni provenienti da fonti tanto differenti la scelta degli strumenti di digitalizzazione da adottare è focale: i software di data integration, data management e data analysis consentono di scremare, strutturare e comprendere il potenziale dei dati, garantendone un impiego proficuo nella ristrutturazione dei processi operativi e strategici. Secondo una ricerca condotta su 350 aziende italiane dall’Università LIUC Carlo Cattaneo, a fronte di un 40% di società che non ne ha ancora esperienza d’uso, il 17% ha già adottato le applicazioni necessarie per la gestione dei Big Data e il 43% ha avviato sperimentazioni e studi di fattibilità sul tema.
L’utilizzo dei Big Data esige anche un cambio di mentalità nell’approccio dei dati da parte dei professionisti del settore: la competitività di un’azienda dipenderà tanto dalla produttività quanto dalla capacità di manager, planner dei trasporti, ingegneri logistici e direttori IT e HR di prevedere scenari futuri in funzione delle analisi dei dataset.